MICROBIOMA DELLA PELLE: CHE COS’È E QUALI SONO LE SUE FUNZIONI? 

Pubblicato: 21 novembre 2024

La pelle è l'organo più esteso del nostro corpo e funge da barriera protettiva contro una vasta gamma di aggressori esterni, come inquinamento, raggi UV, freddo, caldo, vento e batteri.


Tuttavia, pochi sanno che oltre alla protezione fisica offerta dalla barriera cutanea, si nasconde una difesa invisibile e viva: il microbiota cutaneo. Questo complesso ecosistema di microorganismi è essenziale per l’adempimento di molte funzioni fisiologiche essenziali per preservare l’equilibrio cutaneo. Questo articolo esplorerà in dettaglio cosa si intende per microbiota cutaneo, la sua composizione e l’importanza che ha per la salute della pelle. 

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Microbiota Cutaneo: cos’è? E il Microbioma, invece?

Spesso vengono utilizzati come sinonimi, ma in realtà questi due termini differiscono tra loro: microbiota e microbioma indicano due concetti diversi. Quindi, cosa si intende per microbioma della pelle e quali sono le differenze con il microbiota? 

  • Il microbiota cutaneo si riferisce all'insieme dei microrganismi, inclusi batteri, funghi, virus e acari, che vivono sulla superficie della nostra pelle. Questi microrganismi convivono in una sorta di armonia dinamica, contribuendo a mantenere la pelle sana e protetta, dato che fungono da “barriera” con il mondo esterno. Ognuno di noi ha il suo particolare microbiota: la composizione del microbiota, infatti, varia da persona a persona, ed è influenzato da fattori genetici, età, dieta, ambiente e stile di vita.
  • Viene definito microbioma, invece, il patrimonio genetico posseduto dal microbiota, ossia la totalità dei geni che il microrganismo ha. 

Da quali microrganismi è composto il microbiota cutaneo?  

È complesso fornire una risposta precisa, poiché il microbiota cutaneo si evolve continuamente in risposta a molteplici stimoli. La colonizzazione inizia già alla nascita e prosegue durante la pubertà, stabilizzandosi nell'età adulta per poi subire ulteriori cambiamenti con l'invecchiamento. Questa affascinante comunità, formata da batteri, funghi e altri microrganismi, presenta una straordinaria diversità sia intra- che interindividuale, influenzata da fattori come genetica, ambiente, dieta, età, ecosistema locale e specificità dei siti cutanei. 

Questi ultimi possono essere distinti in tre principali categorie: sebacei, umidi e secchi.  

  • Nelle aree umide, come ascelle, regione inguinale, pianta del piede e delle mani e fossa poplitea, predominano specie di Staphylococcus e Corynebacterium.
  • I siti sebacei, tra cui fronte, area retroauricolare, schiena, mostrano una diversità batterica ridotta, indicando che solo un ristretto gruppo di organismi è in grado di adattarsi a queste condizioni. Le specie di Propionibacterium (incluso Cutibacterium) sono le più comuni in queste aree, grazie alla loro capacità di prosperare in ambienti anaerobici e ricchi di lipidi.
  • Le zone secche della pelle, come l’avambraccio, ospitano invece la comunità microbica più diversificata*  

 *YB Lee, EJ Byun, HS Kim - Journal of clinical medicine, 2019 - mdpi.com 

Studiare la distribuzione del microbiota nei vari distretti corporei è utile per chiarire le cause di disturbi cutanei comuni che spesso hanno una preferenza per siti cutanei specifici, come l’eczema all’interno del gomito e la psoriasi sulla parte esterna del gomito.

Tuttavia, è importante ricordare che il microbiota cutaneo, oltre ad essere molto variabile inter e ita-persona, presenta anche una forte instabilità. Trattamenti come peeling o scrub possono temporaneamente alterarne l'equilibrio, ma la sua resilienza naturale consente una rapida ripopolazione entro poche ore. 

Si evince quindi come sia un’area tanto affascinante quanto complessa e innovativa. La relazione tra microbiota e cosmetici rappresenta un campo di studio in piena espansione, ricco di scoperte potenziali e di opportunità per sviluppare trattamenti innovativi e personalizzati. 

A che cosa serve il microbiota cutaneo? Quali funzioni svolge?

Il microbiota ha un ruolo fondamentale nel mantenere la salute della nostra pelle: è infatti una barriera protettiva aggiuntiva rispetto alla barriera cutanea e contribuisce al funzionamento del sistema immunitario.

I batteri commensali, non devono spaventare! Sono infatti fisiologicamente presenti nel nostro organismo e non creano alcun danno, anzi agiscono in sinergia con la nostra risposta immunitaria evengono pertanto definiti benefici. Quando tutto funziona correttamente, ci troviamo in uno stato di eubiosi.


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Quando l’equilibrio del microbiota cutaneo è disturbato, si verifica invece un’alterazione della biodiversità microbica. Ciò porta ad uno stato di disbiosi in cui la pelle diventa più sensibile e suscettibile agli agenti esterni, aumentando l’incidenza di diverse alterazioni cutanee tra cui irritazioni, infezioni, eczemi, acne e psoriasi. 

Come ripristinare il microbiota della pelle in caso di squilibri?

Gli squilibri nel microbiota cutaneo, noti come disbiosi, possono portare a vari problemi di pelle ed essere causati da fattori come:  

  • Uso eccessivo di prodotti aggressivi per la pelle;
  • Inquinamento ambientale;
  • Elevato stress;
  • Dieta povera di sostanze nutritive necessarie al benessere dell’organismo.  

Quando il microbiota cutaneo viene alterato, la pelle può diventare più suscettibile alle infezioni, all'infiammazione e ad altre condizioni dermatologiche. 

L'ampia esperienza maturata nel campo della nutrizione, tramite l'uso di ingredienti capaci di ripristinare l'omeostasi microbica, ha rappresentato una fonte di ispirazione per l'industria cosmetica. In questo contesto, termini come prebiotici, probiotici e postbiotici hanno acquisito crescente rilevanza, aprendo nuove prospettive per il benessere e la salute della pelle.

I prebiotici sono "sostanze organiche", come fibre, carboidrati e zuccheri, che nutrono i ceppi microbici presenti nel sito di applicazione, contribuendo a mantenere l'equilibrio del microbiota. In [ comfort zone ] abbiamo adottato questa strategia per il trattamento delle pelli sensibili, caratterizzate da una maggiore fragilità della barriera cutanea. Queste pelli, per migliorare la loro condizione, necessitano di un'extra care che rafforzi le loro difese naturali e ne favorisca la resilienza. 

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I probiotici sono “microrganismi vitali ( attivi o quiescenti )” aggiunti a un prodotto cosmetico. Trattandosi di materiale vitale, l’integrazione dei probiotici nel prodotto cosmetico risulta estremamente complessa. La prima difficoltà è data dal mantenimento della loro integrità, ostacolata dalla presenza dei conservanti.

I postbiotici sono invece “microorganismi inattivati, non vitali, di origine microbica”: questi ingredienti sono trattati affinché preservino la loro caratteristica funzionale. Sono sostanze che svolgono un ruolo chiave nella protezione della pelle. Molti dei lisati e degli estratti di fermenti microbici utilizzati in cosmesi possono essere considerati postbiotici. 

Per ripristinare un microbiota sano, è importante adottare una beauty routine che tuteli l'equilibrio naturale della pelle. Ecco alcuni consigli pratici: 
1. Scegliere detergenti e prodotti per la cura della pelle che siano delicati e non distruggano il film idrolipidico naturale della pelle.  
I tensioattivi, se non scelti opportunamente, possono avere effetti negativi sul dermobiota. Queste sostanze possono alterare l’equilibrio della popolazione microbica cutanea e compromettere la capacità difensiva naturale dei corneociti. Questo squilibrio favorisce un’eccessiva evaporazione dell’acqua, causando disidratazione cutanea e contribuendo all’insorgenza di uno stato di secchezza. L'eccessiva secchezza cutanea perturba a sua volta l’ambiente in cui prosperano i batteri commensali.

Un esempio di detergente concepito per proteggere la barriera cutanea è Remedy Cream to Oil, formulato per detergere per affinità lipidica e contraddistinto dall’Olio di Marula. È ideale per pelli sensibili, sensibilizzate e tendenti a rossori.  
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2. Mantenere la pelle ben idratata aiuta a sostenere la barriera cutanea e a promuovere un ambiente favorevole per i batteri benefici. 
Se sei alla ricerca di una skincare routine che si prenda cura della tua barriera cutanea, consigliamo di utilizzare quotidianamente Remedy Serum, siero intensivo ad azione lenitiva e fortificante, abbinato a Remedy Defense Cream, idratante e fortificante.
Entrambi i prodotti sono arricchiti con un prebiotico di origine naturale, studiato per sostenere la barriera cutanea e migliorarne la resilienza, offrendo un trattamento completo per una pelle idratata e protetta. 
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3. Un' alimentazione ricca di nutrienti, vitamine e minerali supporta la salute generale della pelle e, di conseguenza, il microbioma cutaneo. 
4. L'esposizione ai raggi UV può danneggiare sia la pelle che il microbioma; pertanto, è importante proteggersi con creme solari adeguate. Ad esempio, applicare Sun Soul Face Cream SPF50+, protezione solare viso raccomandata anche per pelli sensibili o dopo trattamenti dermatologici, che contrasta la disidratazione e la comparsa di linee sottili e macchie. 
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Il microbiota cutaneo è un ecosistema complesso e vitale per la salute della pelle. Comprendere la sua composizione, il suo ruolo, ma anche la sua forte variabilità, è fondamentale per adottare le giuste contromisure con l’obiettivo di preservare una pelle sana e resistente.

La ricerca per comprendere l’impatto che i cosmetici hanno sull’ecosistema microbico cutaneo è ancora lunga, ma noi di [ comfort zone ]osserviamo questo fenomeno da vicino grazie al nostro comitato scientifico, pronti ad offrire soluzioni sempre più personalizzate e basate sulle ultime ricerche scientifiche.  
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